Marisela Ortiz e Maria Luisa García Andrade, attiviste dei diritti umani, sono dovute fuggire da Ciudad Juarez, nello stato di Chihuahua, a seguito di numerose minacce e intimidazioni, come quella che ha colpito altre donne che difendono i diritti umani nello stesso stato e su cui le autorità messicane non hanno svolto indagini efficaci. Le loro vite e quelle dei loro familiari sono in pericolo.
Nelle prime ore del 10 marzo 2011, all’esterno della scuola, dove Marisela Ortiz insegna, è stato esposto lo striscione con questa frase “Se intendi continuare ad aiutare quella puttana chiamata Malu, insegnante di merda, Marisela Ortiz, siamo pronti a fare a pezzi la tua famiglia, a cominciare da tuo figlio Rowe, è nella nostra lista”. Questo tipo di intimidazioni è spesso usato da gruppi del crimine organizzato. Il 16 marzo, un incendio appiccato da uno sconosciuto ha danneggiato l’abitazione di Maria Luisa (Malu) García Andrade.
Marisela Ortiz e Maria Luisa Andrade sono note attiviste dei diritti umani che hanno fondato Nuestras Hijas de Regreso a Casa (Le nostre figlie di ritorno a casa) per chiedere giustizia e porre fine all’impunità dei rapimenti, degli stupri e degli omicidi di donne a Ciudad Juárez. Nel 2008 la Commissione interamericana dei diritti umani ha ordinato al Messico di fornire a Marisela Ortiz e Maria Luisa Andrade misure di protezione adeguate.
Il governo messicano, tuttavia, non ha fornito loro alcuna significativa forma di protezione e i responsabili delle minacce e delle intimidazioni non sono stati identificati né tantomeno portati di fronte alla giustizia. Al contrario, nell’ultimo anno e mezzo si sono susseguiti numerosi attacchi contro le attiviste per i diritti umani.
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